Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone, è qui narrata dall’autrice e regista Maria Inversi che scrisse il testo dopo tre anni di lavoro trascorsi tra Roma e Sicilia dove incontrò, prima tra tutti, il fratello di Francesca magistrato.
Fu impossibile portarlo in Sicilia poiché il testo nel concetto derubato da una delle persone incontrate e che lette le prime 16 pagine, ne fece scrivere altro che, pur inevitbilemte diverso, ne riflette il concetto di base.
Il testo però affronta in seguito anche il lavoro di Morvillo, straordinaria magistrata.